Nel linguaggio dei giudici il sexting è l’invio di foto sessualmente esplicite da parte di un minorenne. Il selfie porno non è reato, ma nasconde rischi
Per molti ragazzi è normale inviare foto e video a sfondo sessuale via telefonino o pc un fenomeno fortemente in crescita, conosciuto con il nome di sexting. Come dimostra una ricerca, anche in Italia ormai si sta diffondendo il tutto.
Secondo quanto dice la Cassazione, il gesto in esame non è reato, ma di sicuro la condivisione di immagini molto private tra adolescenti nasconde molti rischi. C’è vero consenso? Che uso ne fanno i destinatari? Possono diventare un’arma in mano ai bulli?
Ma prima di tutto cerchiamo di capire perché i ragazzini fanno sexting. Come spesso accade lo fanno per far parte del gruppo, per essere adulti senza esserlo, per frequentare qualcuno solo in parte e per fare sesso senza arrivare fino in fondo.
I dati
Il 41,9 per cento dei ragazzi non ci vede nulla di male. Così come il 16,1 per cento si fida della persona cui ha inviato il materiale via sms o mms con il telefonino. Immagini, testi e filmati sexy vengono ricevuti spesso da amici(38,6 per cento dei casi), dal proprio ragazzo/a (27,1 per cento), da conoscenti (9,9 per cento), ma in alta percentuale anche da estranei (22,7 per cento).
Questo risulta da una delle ultime ricerche condotte da Telefono Azzurro e Eurispes (2012) sul fenomeno del sexting, neologismo derivante dalle parole inglesi sex e texting, che sta prendendo sempre più piede anche in Italia. Tra gli adulti e anche tra i minori.
Le conseguenze
Se si scambiano foto nudi sono da trattare come criminali o come immaturi che commettono una stupidaggine? Per il momento, il “sexting” è inaccettabile a tutti i livelli, equiparabile alla pedopornografia.
Come devono comportarsi i genitori? Preoccuparsi di più se le loro figlie fanno “sexting” ancor prima di frequentare la scuola superiore (quando cioè non hanno pressioni di gruppo) e quando mandano foto a qualcuno col quale non hanno una relazione, solo per rispondere a una insistente richiesta. Un genitore che reagisce male, con punizioni e restrizioni, perde l’opportunità di capire cosa sta succedendo nella vita del proprio figlio.